Abrusco

Abrusco

L’Abrusco è uno di quei vitigni che sembrano emersi dal passato per ricordarci quanto ancora ci sia da scoprire nel patrimonio ampelografico italiano. Originario della Toscana, e in particolare della zona compresa tra Siena e Firenze, è oggi coltivato in quantità estremamente limitate, quasi sempre in antichi vigneti promiscui, dove condivideva il filare con altre varietà autoctone.

Il nome sembra derivare dalla parola latina “abruscum”, che significa selvatico, forse in riferimento al carattere rustico della pianta o al colore molto intenso delle bucce, che tingono rapidamente il mosto anche con brevi macerazioni.

Storicamente, l’Abrusco veniva utilizzato in uvaggio per apportare colore e struttura, ed è proprio per queste sue caratteristiche che, in epoca moderna, alcuni viticoltori e ricercatori ne stanno tentando la riscoperta in purezza. I vini da Abrusco si presentano con un colore rosso profondo, al naso dominano le note di frutti di bosco, spezie scure e un leggero sentore di erbe officinali. In bocca sono decisi, spesso tannici, ma anche equilibrati e di buona persistenza.

La sua rarità lo rende oggi una vera e propria chicca per appassionati curiosi e collezionisti di vini fuori dal coro.

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