Ancellotta
L’Ancellotta è un vitigno che non ama i riflettori, ma che da dietro le quinte sa fare la differenza. Originario dell’Emilia-Romagna, è storicamente impiegato in uvaggio, soprattutto per rafforzare il colore e la morbidezza di altri vini. Lo si ritrova, ad esempio, nei Lambruschi, dove contribuisce a dare quella tonalità rubino profonda e quel tocco di rotondità fruttata che ne fanno vini gioiosi e di grande appeal.
È una varietà che regala mosti ricchi di materia colorante, ma anche di zucchero, il che la rende utile anche nella produzione di vini leggermente amabili o frizzanti. Nonostante il suo uso prevalentemente come “comprimario”, l’Ancellotta ha dimostrato di potersi esprimere bene anche in purezza, dando vita a rossi intensi, morbidi, con note di ciliegia matura, prugna, violetta e una certa vena speziata.
In bocca è piacevole, poco tannico, molto rotondo, con una beva semplice ma appagante. È un vino che sa essere confortevole e disimpegnato, ma mai banale.
Anche se meno diffusa, la sua presenza è registrata in Svizzera, Brasile, Argentina e Cile, dove viene apprezzata per la sua generosità in colore e struttura.