Aleatico
L’Aleatico è uno di quei vitigni che sembrano usciti da un romanzo ottocentesco: aromatico, intenso, seducente. Di origini antiche e misteriose, probabilmente greche, ha trovato la sua patria adottiva sulle coste tirreniche e nelle isole, in particolare sull’Elba, dove da secoli regala vini da meditazione profumati e avvolgenti.
Si tratta di un vitigno aromatico a bacca nera, raro in Italia e quasi scomparso altrove. Il suo profumo lo rende facilmente riconoscibile: petali di rosa, frutta rossa matura, spezie dolci, con sfumature muschiate e un tocco esotico. È un parente stretto del Moscato, da cui eredita il profilo olfattivo, ma in versione più scura e complessa.
L’Aleatico si presta alla produzione di vini dolci, spesso passiti, con un residuo zuccherino naturale che bilancia l’alcol e l’intensità aromatica. L’Aleatico Passito dell’Elba DOCG ne è il simbolo: un vino che sa di tramonti sul mare, di vento salmastro e di ricordi lontani. Ma si trovano anche versioni secche, rare e affascinanti, soprattutto in Puglia.
In bocca è avvolgente, vellutato, con tannini setosi e una persistenza che lo rende ideale da sorseggiare da solo o con dolci a base di cioccolato o frutti rossi.
È un vitigno che parla il linguaggio del tempo e della memoria. Non cerca il consenso facile, ma conquista lentamente.