Albarossa

Albarossa

L’Albarossa è una creatura “moderna” con radici antiche. Nasce nel 1938 grazie all’ingegno del professor Giovanni Dalmasso, che voleva creare un vitigno capace di unire la struttura del Nebbiolo con la generosità produttiva della Barbera. Per lungo tempo si è pensato che fosse davvero un incrocio tra questi due grandi vitigni piemontesi. Solo molti anni dopo, grazie all’analisi del DNA, si è scoperto che il padre non era Nebbiolo, ma Chatus, un vitigno francese dell’Ardèche, ormai raro. Un piccolo colpo di scena genetico, ma che non ha tolto fascino a questa varietà.

Coltivata in piccole quantità, soprattutto tra Astigiano e Alessandrino, l’Albarossa dà vita a vini di colore intenso, dal profilo speziato e fruttato. In bocca è strutturata ma agile, grazie all’acidità viva che richiama la Barbera. Le sue caratteristiche la rendono adatta all’affinamento in legno, ma anche piacevole in versioni più fresche e immediate.

Al naso offre un bouquet di ciliegia matura, prugna, pepe nero e note balsamiche. Al sorso è decisa, con tannini ben presenti ma non aggressivi, e un finale persistente. È un vino che guarda al futuro con radici ben piantate nel passato.

L’Albarossa è un esperimento riuscito, una pagina poco letta ma promettente del vino piemontese, capace di sorprendere chi cerca novità senza allontanarsi troppo dalla tradizione.

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