Albarola

Albarola

L’Albarola è una di quelle uve che stanno spesso dietro le quinte, ma senza le quali lo spettacolo non sarebbe lo stesso. Coltivata principalmente lungo i ripidi terrazzamenti delle Cinque Terre e nella zona di La Spezia, è un vitigno che ha saputo adattarsi con pazienza alla difficile viticoltura eroica ligure.

Per anni è stata utilizzata come uva da taglio, per portare freschezza e acidità nei blend con Vermentino e Bosco. Eppure, se vinificata in purezza – come sempre più produttori coraggiosi iniziano a fare – sa regalare vini sottili, salmastri, dal profilo schietto e floreale, perfettamente aderenti alla terra da cui proviene.

All’olfatto rivela delicati sentori di fiori bianchi, erbe di campo, pera e un tocco agrumato. Ma è al palato che si fa riconoscere: fresca, lineare, con quella vena marina e quasi sapida che racconta le brezze tirreniche e le rocce a picco sul mare. Non è un vino da fuochi d’artificio, ma da ascolto: puro, verticale, con l’eleganza discreta di chi non ha bisogno di farsi notare per lasciare il segno.

L’Albarola è una voce sommessa, ma autentica, della viticoltura ligure. Un vitigno per chi ama il dettaglio, la mineralità e la freschezza che nasce dal mare.

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