
Barolo e i suoi Cru: il Re dei Vini e la sua straordinaria diversità
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Il Barolo è uno dei vini italiani più iconici e longevi, soprannominato “il Re dei Vini e il Vino dei Re” per il suo prestigio e la sua storia. Prodotto esclusivamente da Nebbiolo nelle colline delle Langhe, il Barolo si distingue per la sua eleganza, struttura e capacità di invecchiamento.
Uno degli aspetti più affascinanti di questo grande vino è la sua variazione tra i diversi Cru, ovvero le singole sottozone della denominazione, ciascuna con caratteristiche uniche dovute al terroir. Scopriamo insieme cosa rende il Barolo così speciale e quali sono i suoi Cru più importanti!
Il Barolo: territorio e caratteristiche
La DOCG Barolo si estende su 11 comuni nel cuore delle Langhe, in provincia di Cuneo. Le caratteristiche che influenzano il vino sono:
✔️ Suoli diversi → Due principali tipi: Tortoniano (più sabbioso, vini più morbidi e fruttati) e Elveziano (più calcareo, vini tannici e austeri).
✔️ Microclimi unici → Colline con altitudini e esposizioni diverse creano stili variegati.
✔️ Vinificazione e invecchiamento → Il disciplinare impone almeno 38 mesi di affinamento (di cui 18 in legno) e 62 mesi per il Barolo Riserva.
Il Barolo è un vino dalla struttura imponente, con tannini decisi e profumi di rosa, viola, ciliegia, spezie, liquirizia e sottobosco, capace di evolvere per decenni.
I principali Cru del Barolo
Dal 2010, il Barolo ha ufficialmente riconosciuto 181 Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), ovvero i suoi Cru, che rappresentano le diverse espressioni del Nebbiolo nel territorio.
Ecco i Cru più famosi e prestigiosi, suddivisi per comune:
La Morra → Barolo più morbidi ed eleganti
• Brunate → Tra i più celebri, strutturato ma con tannini vellutati e note di frutta rossa.
• Cerequio → Fine ed equilibrato, con note floreali e speziate.
• Rocche dell’Annunziata → Uno dei più raffinati, con grande eleganza e complessità.
Barolo → Equilibrio tra potenza e finezza
• Cannubi → Il Cru più famoso e storico, noto per la sua armonia tra struttura e morbidezza.
• Sarmassa → Vino ricco e profondo, con tannini ben integrati.
• Bussia → Uno dei più ampi, con vini intensi e complessi.
Monforte d’Alba → Baroli robusti e longevi
• Ginestra → Grande potenza e intensità, con note di liquirizia e tabacco.
• Bussia → Esteso e variegato, con vini strutturati e austeri.
• Gramolere → Più morbido rispetto agli altri di Monforte, con tannini setosi.
Serralunga d’Alba → Baroli austeri e tannici
• Vigna Rionda → Uno dei più longevi e complessi, con aromi terrosi e profondi.
• Falletto → Strutturato ma elegante, con note balsamiche e di frutti neri.
• Gabutti → Potente e minerale, con grande freschezza.
Castiglione Falletto → Baroli raffinati e complessi
• Rocche di Castiglione → Elegante e profumato, con tannini setosi.
• Monprivato → Tra i più prestigiosi, con finezza e longevità straordinarie.
• Villero → Strutturato e speziato, con note di cuoio e frutta matura.
Come degustare un Barolo?
📌 Temperatura di servizio → 16-18°C, per esaltarne la complessità.
📌 Calice consigliato → Ampio, per favorire l’ossigenazione.
📌 Decantazione → Consigliata, soprattutto per le versioni più giovani.
Abbinamenti gastronomici
🥩 Con carni rosse e selvaggina → Brasati, filetto al Barolo, cinghiale.
🍝 Con primi piatti ricchi → Tajarin al tartufo, agnolotti del plin.
🧀 Con formaggi stagionati → Castelmagno, Parmigiano 36 mesi.
🍫 Con cioccolato fondente → Per le versioni più evolute.
Il fascino del Barolo e dei suoi Cru
Il Barolo non è un vino unico, ma un universo di espressioni che cambiano a seconda del terroir. Grazie alla suddivisione in Cru, è possibile esplorare le infinite sfumature del Nebbiolo e scoprire il proprio stile preferito.
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