Pomino DOC: l’eleganza internazionale del Chianti Rufina

Territorio e clima
La Pomino DOC, riconosciuta nel 1983, è una delle più antiche denominazioni della Toscana e ha radici storiche prestigiose: già nel 1716 Cosimo III de’ Medici aveva delimitato questa zona come una delle quattro aree vocate alla produzione di vini di qualità.
Si trova nel Comune di Rufina (provincia di Firenze), in un contesto montano che lambisce l’Appennino, con vigneti che si arrampicano fino a 700 metri di altitudine, tra i più alti di tutta la Toscana.
I suoli sono prevalentemente marnosi e sabbiosi, ricchi di galestro e arenarie, capaci di donare finezza e freschezza ai vini. Il clima è più fresco e ventilato rispetto ad altre zone del Chianti, con forti escursioni termiche che favoriscono profumi intensi e maturazioni lente e regolari.
Vitigni e disciplinare
La Pomino DOC si distingue in Toscana perché autorizza l’uso di vitigni internazionali già dall’Ottocento, quando le famiglie nobili toscane (come i Frescobaldi) introdussero Cabernet, Merlot, Pinot Nero e Chardonnay nei propri vigneti.
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Pomino Bianco: Trebbiano Toscano, Chardonnay e Pinot Bianco (minimo 70% complessivo), con possibile presenza di Pinot Grigio.
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Pomino Bianco Riserva: stessa base del Bianco, con affinamento più lungo, anche in legno.
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Pomino Vin Santo Bianco: Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca Lunga e altre varietà locali.
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Pomino Rosso: Sangiovese (minimo 50%) con Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero e altri vitigni autorizzati.
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Pomino Rosso Riserva: versioni più strutturate, con affinamento prolungato in legno.
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Pomino Vin Santo Occhio di Pernice: a base di Sangiovese e altri vitigni a bacca rossa.
Resa massima: 9–10 t/ha
Titolo alcolometrico minimo: 11–12% vol a seconda della tipologia.
Caratteri distintivi
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I bianchi sono tra i più eleganti e longevi della Toscana, con profumi di fiori bianchi, agrumi e frutta esotica, sostenuti da freschezza e mineralità.
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I rossi uniscono la tradizione del Sangiovese con l’apporto internazionale: da eleganti e fruttati quando giovani, fino a complessi e speziati nelle versioni Riserva.
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I Vin Santo mantengono lo stile toscano: intensi, complessi, con note di miele, frutta secca e spezie.
Abbinamenti gastronomici
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Pomino Bianco: ottimo con crostacei, risotti ai frutti di mare, formaggi freschi.
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Pomino Bianco Riserva: primi piatti con funghi porcini, carni bianche, piatti a base di tartufo.
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Pomino Rosso: primi piatti toscani (pappardelle al cinghiale, ribollita), carni alla griglia.
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Pomino Riserva: brasati, selvaggina, pecorini stagionati.
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Vin Santo: cantucci, crostate di frutta secca, foie gras.
Il legame con il territorio
La Pomino DOC si caratterizza come una delle denominazioni più particolari della Toscana: unisce la tradizione toscana del Sangiovese con l’introduzione di vitigni internazionali che qui hanno trovato un habitat ideale. Il clima fresco e l’altitudine rendono i vini di Pomino unici, con una raffinatezza che richiama più le zone alpine che il cuore caldo della Toscana.
Disciplinare: Pomino DOC