I Cru del Barolo DOCG
Le MGA: un mosaico di terroir
Dal 2010 il disciplinare del Barolo ha introdotto ufficialmente le Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), equivalenti ai “cru” francesi, che permettono di identificare con precisione il vigneto o la collina di origine di un vino. Questo sistema, unico in Italia per livello di dettaglio, riconosce 181 MGA, di cui 170 comunali e 11 che corrispondono ai nomi dei comuni stessi.
Ogni MGA esprime caratteristiche diverse, frutto di suoli, esposizioni e microclimi specifici, rendendo il Barolo un vino dalla straordinaria varietà espressiva.
I comuni e i loro cru
1. Barolo
Il cuore della denominazione, che dà il nome al vino. I cru più celebri:
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Cannubi (con le sue sottozone: Cannubi Boschis, Cannubi San Lorenzo, Cannubi Valletta, Cannubi Muscatel): eleganza, equilibrio, longevità.
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Brunate (condiviso con La Morra): floreale, speziato, armonioso.
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Sarmassa: potente, strutturato, con note balsamiche.
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Bussia (parte ricadente in Barolo): complesso e ricco.
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San Lorenzo di Verduno: elegante e profumato.
2. La Morra
Comune con la maggiore estensione vitata, vini eleganti e profumati.
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Cerequio (con Barolo): uno dei cru più raffinati, vellutato e armonico.
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Brunate (con Barolo): equilibrio tra struttura e finezza.
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Rocche dell’Annunziata: tra i cru più prestigiosi di La Morra, grande eleganza e profondità.
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Arborina: fine, floreale, più immediato.
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Conca: elegante, con note speziate.
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Serradenari: tra i vigneti più alti, profumi freschi e verticali.
3. Castiglione Falletto
Piccolo comune ma con cru tra i più celebrati.
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Monprivato: celebre per armonia e longevità.
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Rocche di Castiglione: potente ma con eleganza minerale.
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Villero: complesso, di grande struttura.
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Bricco Boschis: ampio, di grande equilibrio.
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Pernanno: vigoroso e austero.
4. Serralunga d’Alba
Vini possenti, tannici e da lunghissimo invecchiamento.
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Vigna Rionda: uno dei cru più mitici, elegante e di infinita longevità.
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Lazzarito: austero e tannico, da invecchiamento.
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Francia: famoso per i vini di Giacomo Conterno.
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Ornato: strutturato, potente, speziato.
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Parafada: ricco e profondo.
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Gabutti: minerale, complesso.
5. Monforte d’Alba
Terreni ricchi di marne compatte, vini solidi e longevi.
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Bussia: tra i cru più estesi e celebrati, vini robusti e complessi.
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Ginestra: struttura e potenza, con eleganza aromatica.
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Mosconi: profondo e austero.
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Gramolere: speziato, elegante, con tannini ben definiti.
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Santo Stefano di Perno: equilibrato e versatile.
6. Verduno
Comune al confine nord della DOCG, noto anche per il Pelaverga.
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Monvigliero: il cru più celebre, simbolo di eleganza, finezza e complessità aromatica.
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Boscatto: leggero e fresco.
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Breri: armonioso, di media struttura.
7. Novello
Vini più delicati, freschi e immediati.
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Ravera: il cru più importante di Novello, ampio, elegante, longevo.
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Serra: fresco e fragrante.
8. Grinzane Cavour
Piccolo comune, reso celebre dal Conte Camillo Benso.
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Castello: vigne attorno al castello di Cavour, vini equilibrati e armoniosi.
9. Diano d’Alba
Più noto per il Dolcetto, ma autorizzato anche per il Barolo.
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Cru minori, vini più morbidi e meno austeri.
10. Cherasco
Estremità settentrionale della denominazione.
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Cru marginali, vini freschi e delicati.
11. Roddi
Vicino ad Alba, con vigne storiche.
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Cru in espansione, vini di buon equilibrio.
Conclusione
Il sistema delle MGA rende il Barolo un vino dalle mille sfaccettature: potente e longevo a Serralunga e Monforte, elegante e profumato a La Morra e Verduno, equilibrato e armonico a Barolo e Castiglione Falletto. Ogni cru racconta una storia diversa, permettendo agli appassionati di esplorare l’anima delle Langhe attraverso calici sempre unici.
Tabella delle 181 MGA (cru) del Barolo DOCG
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