Capri DOC: i vini dell’isola azzurra
Territorio e clima
La DOC Capri, istituita nel 1977, interessa l’intero territorio della celebre isola di Capri, nel golfo di Napoli.
I vigneti, coltivati su terrazzamenti a picco sul mare, poggiano su suoli di natura calcarea e vulcanica, con microclima mediterraneo: inverni miti, estati calde ma mitigate dalle brezze marine, forte irraggiamento solare.
Le rese sono molto contenute a causa delle difficoltà di coltivazione in un territorio scosceso e limitato, dove la viticoltura assume i tratti della viticoltura eroica.
Vitigni e disciplinare
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Capri Bianco
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Falanghina (40-60%)
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Greco (20-40%)
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Altri vitigni a bacca bianca locali fino al 40%
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Capri Rosso
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Piedirosso (40-60%)
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Aglianico (20-40%)
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Altri vitigni a bacca nera locali fino al 40%
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Resa massima: 10 t/ha
Titolo alcolometrico minimo: 10,5% vol (bianco), 11% vol (rosso)
Caratteri distintivi
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Capri Bianco: giallo paglierino tenue, profumi floreali e fruttati (fiori bianchi, pesca, agrumi), gusto fresco, minerale e marino, con finale sapido.
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Capri Rosso: rubino chiaro, note fragranti di ciliegia, prugna e macchia mediterranea, corpo snello ma elegante, con tannini morbidi e buona persistenza.
Abbinamenti gastronomici
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Bianco: ottimo con insalate di mare, spaghetti alle vongole, ravioli capresi, mozzarella di bufala.
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Rosso: accompagna conchiglie e crostacei in guazzetto, polpo alla griglia, pasta al pomodoro fresco e basilico, piatti di carne bianca.
Il legame con il territorio
La viticoltura caprese, limitata per estensione ma di grande suggestione, riflette il perfetto equilibrio tra mare, sole e suolo.
La Capri DOC non è diffusa in grandi quantità, ma rappresenta un tesoro enologico raro, simbolo dell’identità agricola dell’isola e del suo legame con la tradizione mediterranea.
Disciplinare: Capri DOC